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Notizie

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The Fall of Night
Oggetto: The Fall of Night
Autore: Nymeria
Data: 02 Ottobre 2003

Altro splendido episodio in cui gli avvenimenti si accalcano a ritmo serrato.
Le (poche) illusioni che si potevano ancora nutrire sulla posizione del governo terrestre svaniscono di colpo; bellissima la scelta di creare un parallelo tra l'affermazione dell'inviato del governo e la storica frase di Chamberlain quando venne siglato il patto di non aggressione con la Germania nazista: "we will have peace in our time" - un'alleanza dettata dall'opportunita' di evitare conseguenze peggiori, e al diavolo i poveri Narn :-(.
Mi fa pensare all'altro parallelo che troviamo nella 4a stagione quando Edgars afferma che "verra' risolto il problema dei telepati", facendo eco alla proposta di Hitler sulla soluzione del "problema ebraico" ... e naturalmente il tipo di soluzione è il medesimo :-[
Anche la Night Watch e la sua infiltrazione a tutti i livelli del personale mi ricorda storie di polizie segrete e regimi totalitari in cui la delazione diventa stile di vita (vedi 1984).
Londo: l'evoluzione del personaggio continua e ora lo vediamo molto più aggressivo di prima e ben deciso a riconquistare a qualunque prezzo il prestigio perduto per il suo popolo; a questo proposito ho pero' notato un particolare che mi era sfuggito prima: nella scena del giardino, quando si sta attendendo che arrivi Sheridan per fare le sue scuse (***), tutti gli altri parlano tra loro riuniti in gruppetti mentre lui è solo e chiaramente isolato dagli altri che pare abbiano scelto di prendere _fisicamente_ le distanze da lui; sembra che Londo se ne renda conto perfettamente perché l'espressione del suo volto (grande Jurasik !!) è un misto di orgoglio e di disprezzo.
Quando Kosh si rivela tutti quanti vedono una figura con connotazioni mistico/religiose, tutti tranne Londo: secondo voi perché ? Non ci viene mostrato se Vir abbia visto o no qualcosa e la mia teoria è che Londo, avendo oramai "venduto l'anima al diavolo" non riesca più ad avere percezioni di carattere spirituale.

(***) la scena in cui Sheridan prepara il discorso di scuse è un vero gioiello, dall'inizio sino al magnifico finale "dopotutto è il pensiero che conta"




Autore: Figura4
Data: 03 Ottobre 2003

Ricordo benissimo la scena, perché è stato allora che mi sono reso conto veramente dell'enorme cambiamento avvenuto nel personaggio. Ho ripensato al Londo della prima stagione, quello spensierato che quasi se ne fregava dei suoi doveri di ambasciatore per andare a giocare al casino e a bere in compagnia; il Londo che abbiamo visto in "Parliament of Dreams" che, ubriaco fradicio, si arrampica sul tavolo del ricevimento e si lanciava in un discorso delirante sugli dei dei centauri (con tanto di bacio sul popò della sua dea preferita...), prima di diventare "one with his inner self"; il Londo che mai si incontrava senza che avesse almeno un motivo per sorridere. E ora lo vediamo lì, in mezzo ad una folla eppure solo, evitato da tutti, temuto da tutti. Vederlo così mi ha fatto veramente attorcigliare lo stomaco...
Eppure non mi sento di biasimarlo per quello che ha fatto, perché ha agito convinto di fare la cosa migliore per la sua gente; era consapevole che sarebbe stato allontanato da tutti, temuto e odiato (situazione che per una persona come lui equivale a una tortura), eppure ha continuato per la sua strada, per il bene del suo popolo. Ha ragione Garibaldi quando dice che non sa se odiarlo o avere pena di lui....