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Oggetto: La coscienza di Londo
Autore: Nymeria
Data: 01 Giugno 2004

Visto che anche nel thread su Lyta abbiamo finito per parlare di Londo (e perché no, visto che il personaggio lo merita ?) e delle motivazioni che lo spingono ad agire, vorrei riprendere qui la discussione partendo dal confronto con G'Kar nell'episodio "No surrender, no retreat".
Qui vediamo Londo che si presenta a G'Kar quasi come un questuante, dimenticando completamente l'orgoglio ed il senso di supremazia tipici dei Centauri, a dimostrazione di quanta strada abbia percorso e quale prezzo sia disposto a pagare pur di rimediare ai danni compiuti; nel corso della discussione, a causa delle micidiali stoccate da parte di G'Kar, ci si aspetta continuamente che perda la pazienza e se ne vada sbattendo la porta - ma poiché non succede, ci si rende conto di quanto sia radicata la sua volontà di porre rimedio alle sue azioni. La reazione di G'Kar, almeno in questa prima fase, è molto dura e non sembra dare spazio ad alcuna possibilità di intesa; il dialogo fra i due è uno dei migliori di tutta la serie e se l'iniziale atteggiamento di totale rifiuto da parte del Narn è comprensibile, non stupisce che alla fine - dopo un'evidente riflessione - decida di ammorbidire la sua posizione.
La condotta di Londo sembra quasi quella di una persona che sa di avere poco da vivere (ed in un certo senso è così) e vuole riparare nei limiti del possibile a tutti i suoi peccati; per questo la spiegazione che da' a G'Kar per la sua decisione suona molto come una confessione:
"I have made some very poor choices [..] Because I did not think, those choices almost destroyed my world and yours [..]While I do not know who the enemy is any longer, I do know who my friends are, and that I have not done as well by them as I should [..] I hope to do better"
Nell'altro thread ho affermato che Londo non ha avuto scrupoli nell'agire per il bene suo e del suo popolo e che è stata questa sua testardaggine nel perseguire ciecamente i suoi scopi che lo ha condotto alla distruzione; quello che secondo me salva il personaggio è la grande umanità che sa dimostrare e la capacità, acquisita con il tempo, di comprendere i suoi errori e, se non di imparare da essi, di fare in modo che la lezione serva a fare di lui una persona diversa (migliore ?).